“Con il dolore non ho mai giocato” Don Gallo

“Si può ironizzare e fare satira su tutto. O quasi tutto. Si può scherzare e prendere in giro tutti. O quasi tutti. Si può giocare e utilizzare il sarcasmo per tutto o quasi tutto. Il quasi, amici miei, è il dolore. Non si può e non si deve scherzare, fare satira o ingiuriare il dolore”
Sapete chi ha scritto questa frase cosi limitata e ortodossa? Sapete chi è il personaggio senza spirito e allegria che ha scritto questa frase da medioevo? No? Ve lo dico io: Charlie Chaplin. L’amico Charlot. Forse uno dei più importanti personaggi che nell’ultimo secolo, della satira e sarcasmo, ha costruito la sua arte e il suo genio. Già Charlot lo ha scritto, e sapete perchè? Perchè col dolore non si gioca, mai.
“La cosa che più mi fa male è il notare come le persone che NON sono direttamente coinvolte nel dolore, scherzano e giocano. Giocano sul dolore altrui”
E questa? Chi l’ha scritta? No? Ve lo dico io: la poetessa italiana, tanto amata e tanto odiata. La poetessa del manicomio. E sapete perchè l’ha scritto? Perchè all’epoca c’era gente (giornalisti e comici amati) che facevano “satira” sul manicomio. Senza, naturalmente, ovviamente, esserci stati.
“Ho preso a pedate il potere tutta la vita con l’ironia ma mai mi sono permesso di farla con il dolore dei miserabili”
E questa? No? Ve lo dico io: Eduardo De Filippo. Considerato, universalmente, il più grande attore ironico di teatro del mondo, di tutti i tempi (Secondo gli inglesi, francesi e americani. Non gli abitanti di napoli per intenderci).
Strano vero? Ma come?, i geni dell’ironia, su certa ironia, non scherzavano. Alda Merini disse parole ironiche sul manicomio, solo in due occasioni, ma poteva “permetterselo”, ci era stata. Ecco il “Direttamente coinvolti”. Quel poveraccio a cui il politico ha tolto, RUBATO la coperta e la giacca in pieno inverno (in una città del nord. Oltretutto di frontiera quindi oltraggiata nella storia) è il simbolo del limite della satira. E perchè? Perchè non ci siete mai stati in mezzo alla strada, non avete mai avuto la sfortuna di vivere su una panchina in dicembre, non immaginate cosa significa, non vi hanno mai picchiato di notte, non vi hanno mai fatto un TSO perchè “barboni”. Quindi tacete. Coloro che approfittano (per i voti) e insultano e deridono sul dolore dei miserabili andrebbero “colpiti con il maglio di ferro” (per dirla alla Mao. E non sono comunista io). Per quelli che fanno invece satira “politica”: il silenzio. Ormai FB e altri social sono diventati il megafono del potere. Pagine ed eventi che ridicolizzano la vittima ma soprattutto il carnefice. Cosi da passare come compagni “illuminati”. Ecco il “NON direttamente coinvolti”. E cosi nascono “eventi”, “appuntamenti” del tipo: “Portare via le coperte all’assessore di Monfalcone” (il personaggio squallido della filastrocca. Monfalcone: credo sia questo il paesino triste e immerso nel petrolio). E l’evento? in maggio, col caldo. Ma che ridere, che ironia, che satira. Giocare, su tutto. O quasi tutto. Il risultato? Il potere si alimenta, ride, brinda. Perchè al potere di essere preso in giro non dà riflessione ma voti (non siamo più nell’antica Grecia). Con la “satira” (tra virgolette, perchè non è satira) e la presa in giro dei politici di oggi, Salvini si è creato un impero di voti. Volete fargli perdere voti? Lottate non giocate. Una coppia di cattolici osservanti (quelli che tanto odiate e disprezzate) ha portato solidarietà al senzatetto immediatamente, senza scriverlo, senza pubblicità. Infatti non lo sapete chi sono. Volete saperlo? Non ve lo dico, continuate a giocare. A fare la “rivoluzione” (qui l’ironia andrebbe fatta) con il dolore di chi, il dolore, lo conosce. Ecco il “NON direttamente coinvolti”. Il giorno dopo le coperte, nella zona dell’accaduto, erano decine, fortunatamente non tutti sono dei bigotti fascisti o degli “imperatori” di internet. L’unico articolo serio e condivisibile su questo argomento, è stato scritto dal giornale del Vaticano. Che molto intelligentemente ne ha colto il “metodo” per assolversi. E ha fatto bene. Sono svegli loro. Non dormono come voi. Fate un favore ad Eduardo, a Charlot, a Troisi, tacete. Non siete loro, assomigliate di più al compagno benigni, o a Drive in. Non siete Aristofane (il padre greco della satira) anzi, andate a leggere cosa scriveva sul dolore. Leggete. Studiate. Ma non lo farete, perchè difenderete il sarcasmo del dolore. Difenderete il potere. Sono troppo duro? Mai come l’inverno in mezzo alla strada. Spegnete il computer e andate a portare le coperte ai miserabili di Hugo, avrete risolto due enigmi a voi sconosciuti: La solidarietà e il disprezzo sacrosanto verso il potere. Ecco, solo allora, potrete considerarvi “Direttamente coinvolti”.
“Volete cambiare la politica? Lottate e smettetela di giocare” Malcolm X
Passo per prete?
Meglio Don Gallo di voi.
Passo per uno che non vuole scherzare su tutto?
Meglio Eduardo di voi.
Passo per uno che critica la “santa” satira?
Meglio Aristofane di voi.
OlS
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